W Zapatero di Sabina Guzzanti

Le sale

SPLENDOR - Bari
SANTALUCIA - Lecce
RIALTO STUDIO - Bologna
SAFFI - Forli'
EMBASSY -Modena
LUX - Parma
MARIANI - Ravenna
JOLLY - Reggio Emilia
ODISSEA - Cagliari
ARISTON - Catania
METROPOLITAN - Palermo
FLORA - Firenze
CORSO - Arezzo
AURORA - Livorno
ODEON - Pisa
ARISTON - Genova
ANTEO - Milano
ELISEO - Milano
FILANGERI - Napoli
ASTRA - Padova
EDERA - Treviso
AZZURRA - Trieste
CIAK - Verona
GIULIO CESARE - Roma
GREENWICH - Roma
LUX - Roma
MAESTOSO - Roma
QUATTROFONTANE - Roma
ZENITH - Perugia
DUE GIARDINI - Torino
ROMANO - Torino


Un documentario satirico di Sabina Guzzanti

Il Tuor:

Mercoledì 14 settembre
FIRENZE Anteprima Teatro Verdi ore 21 e 22:30

Giovedì 15 settembre
ROMA Cinema 4 Fontane ore 22:30

Venerdì 16 settembre
MILANO ore 20:00 Cinema Anteo con Marco Travaglio

Sabato 17 settembre
TORINO ore 22:00 Cinema 2 Giardini con Marco Travaglio

Domenica 18 settembre
PADOVA ore 19:00 Cinema Astra
BOLOGNA ore 22:30 Cinema Rialto

 

 


Venezia: trionfo per il documentario "Viva Zapatero!"

Tradizione vuole che alla Mostra del Cinema di Venezia ci siano due film a sorpresa: il primo era stato l'ultimo lavoro di Takeshi Kitano; oggi è stata la volta di "Viva Zapatero!", documentario satirico firmato da Sabina Guzzanti.

L'evento è di quelli che scottano dal punto di vista politico.
Intanto è organizzato dall'associazione degli autori cinematografici (ANAC); poi ha l'appoggio totale del Festival; infine affronta un argomento che molto ha fatto discutere durante la Mostra, quello relativo alla libertà di espressione (stesso tema di "Good Night, And Good Luck" di George Clooney).
Insomma: la prima proiezione di "Viva Zapatero!" va esaurita in un momento, anche perché è data per certa la presenza in sala di Sabina Guzzanti, Michele Santoro e Marco Travaglio (che infatti ci sono e vengono accolti con un fragoroso applauso).

Il documentario ripercorre gli ultimi anni di censure televisive: partendo dal caso di Raiot (il programma della Guzzanti cancellato dopo la prima puntata), si ricordano le cacciate di Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi, Paolo Rossi e molti altri.
Poi ci si reca all'estero: in Inghilterra, Francia, Olanda, tutti paesi in cui nessuno si sogna di cancellare i programmi televisivi di satira. Ce n'è per la destra e per la sinistra.
La ricostruzione dei fatti si alterna a interviste, scenette comiche e materiali d'archivio. La narrazione prosegue serrata e chiara. La regia adotta uno stile da reportage (però meno 'grezzo' rispetto ai lavori di Michael Moore).

Il finale è un bel lavoro di montaggio che ci riporta alla seconda puntata di Raiot, quella che venne organizzata in teatro e che attraverso nient'altro che il passaparola radunò migliaia di persone.
Anche sull'onda di queste immagini il pubblico tributa a Sabina Guzzanti una lunghissima ovazione. E non si liquidi la questione come partigianeria politica: il documentario è molto ben fatto e invita a riflessioni molto serie.

articlo di www.mtv.it