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Marco Travaglio ad Affari: "Sono un antiberlusconiano di destra"

 

 

Parliamo un pò di tv. Non crede che la crescita di Sky e delle altre tv satellitari, il digitale terrestre, la diffusione della tv via internet finiranno per indebolire di molto il duopolio Rai-Mediaset, aumentando il pluralismo?
"Forse questo sarà vero tra venti anni. Non credo prima. Il satellite non ha ancora un pubblico sufficientemente vasto e fino ad ora non ho visto esempi di informazione scomoda sulle reti di Murdoch. Quanto al Dtt sarà in grado di sfruttarne le potenzialità chi oggi ha i mezzi per sperimentare, ossia Rai e Mediaset".

Ma non c'è niente che salva in Rai e in Mediaset?
"C'è stata una fase, negli anni '80, in cui le reti Fininvest hanno contribuito a rinnovare la tv. La Rai era ancora ingessata e paludata, mentre Fininvest trasformava il linguaggio del varietà, avvicinava la tv agli strati popolari, portava sugli schermi il sesso. L'innovazione è terminata quando il modello Fininvest è diventato unico e totalizzante, anche in Rai".

Che futuro auspica per la Rai?
"Credo che si debbano svincolare le nomine dalla politica. Penso a nomine di durata decennale, fatte da un'autorità indipendente dai partiti e con una cadenza temporale diversa da quella delle elezioni politiche. Le scelte in Rai devono essere fatte da artisti, registi, produttori e uomini di cultura".

E' contrario a privatizzare la Rai?
"Oggi sì. Anche perché la Rai è già controllata da organizzazioni private come i partiti. Solo dopo aver approvato una legge che impedisca a qualunque soggetto privato di controllare più di una rete generalista e dopo aver stabilito che chi è proprietario di tv non può fare politica, si potrà ridurre la Rai a due reti, una finanziata dal canone e l'altra dalla pubblicità".

Nel suo ultimo libro "Intoccabili" parla di mafia. Secondo lei negli ultimi anni la criminalità organizzata è cambiata, ha maturato strategie nuove?
"C'è stato un salto di qualità. Se prima la mafia cercava un'alleanza con il potere, oggi la mafia si è fatta potere e siede in Parlamento".

 

(Affari Italiani 13.06.2005)