Borsellino Vittorio Mangano, se ci vogliamo limitare
a quelle che furono le emergenze probatorie più importanti risulta
l'interlocutore di una telefonata intercorsa fra Milano e Palermo,
nel corso della quale lui, conversando con un altro personaggio
mafioso delle famiglie palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo
di una partita di eroina chiamata alternativamente, secondo
il linguaggio convenzionale che si usa nelle intercettazioni
telefoniche, come magliette o cavalli.
Giornalista Comunque lei in quanto esperto,
può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono, vuol
dire droga.
Borsellino Si, tra l'altro questa tesi
dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu avanzata
alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento,
tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo
per traffico di droga.
Giornalista Dell'Utri non c'entra in questa
storia?
Borsellino Dell'Utri non è stato imputato
del maxi processo per quanto io ne ricordi, so che esistono
indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano.
Giornalista A Palermo?
Borsellino Sì, credo che ci sia un'indagine
che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale
nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari.
Giornalista Marcello Dell'Utri o Alberto
Dell'Utri?
Borsellino Non ne conosco i particolari,
potrei consultare avendo preso qualche appunto, cioè si parla
di Dell'Utri Marcello e Alberto, di entrambi.
Giornalista I fratelli
Borsellino Sì.
Giornalista Quelli della Publitalia?
Borsellino Sì.
Giornalista Perché c'è nell'inchiesta della
San Valentino, un'intercettazione fra lui e Marcello Dell'Utri
in cui si parla di cavalli.
Borsellino Beh, nella conversazione inserita
nel maxi-processo, si parla di cavalli da consegnare in albergo,
quindi non credo potesse trattarsi effettivamente di cavalli,
se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo
o comunque al maneggio, non certamente dentro l'albergo.
Giornalista C'è un socio di Marcello Dell'Utri,
tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato
presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade.
Borsellino Palermo è la città della Sicilia
dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura
in un certo periodo almeno di duemila uomini d'onore con famiglie
numerosissime, la famiglia di Stefano Bontade sembra che in
un certo periodo ne contasse almeno 200, si trattava comunque
di famiglie appartenenti a una unica organizzazione, cioè Cosa
Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti, e quindi
è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza
vera.
Giornalista Lei di Rapisarda ne ha sentito
parlare?
Borsellino So dell'esistenza di Rapisarda,
ma non me ne sono mai occupato pesonalmente.
Giornalista Perché quanto pare, Rapisarda,
Dell'Utri, erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia.
Borsellino Che Alamia fosse in affari con
Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti
anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto
riguarda Rapisarda e Dell'Utri, non so fornirle particolari
indicazioni, trattandosi ripeto sempre di indagini di cui non
mi sono occupato personalmente.
Giornalista Non le sembra strano che certi
personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell'Utri, siano
collegati a uomini d'onore tipo Vittorio Mangano?
Borsellino All'inizio degli anni Settanta,
Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa, un'impresa
nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole,
che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel
traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire
una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo
sbocco, perché questi capitali in parte venivano esportati o
depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza tra
elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano
di questi movimenti di capitali.
Giornalista Lei mi dice che è normale che
Cosa Nostra si interessi a Berlusconi?
Borsellino è normale che chi è titolare
di grosse quantità di denaro cerchi gli strumenti per poter
impiegare questo denaro, sia dal punto di vista del riciclaggio,
sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro.
Giornalista Mangano era un pesce pilota?
Borsellino Sì, guardi le posso dire che
era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste
di ponte dell'organizzazione mafiosa nel nord Italia.
Giornalista Si dice che abbia lavorato
per Berlusconi?
Borsellino Non le saprei dire in proposito
o anche se le debbo far presente che come magistrato ho una
certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo, so che
ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito.
Non conosco quali atti siano ormai conosciuti, ostensibili e
quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe
i suoi rapporti con Berlusconi, è una vicenda che la ricordi
o non la ricordi, comunque è una vicenda che non mi appartiene,
non sono io il magistrato che se ne occupa quindi non mi sento
autorizzato a dirle nulla.
Giornalista C'è un'inchiesta ancora aperta?
Borsellino So che c'è un'inchiesta ancora
aperta.
Giornalista Su Mangano e Berlusconi a Palermo?
Borsellino Sì.
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