Faccio il giornalista e quindi sono abbastanza disinteressato
alle questioni di lista. Mi interessa molto di piu' quello che
c'e' dietro a certi veti. Ci sono dei retropensieri dietro a
questi veti oppure si tratta semplicemente di antipatie personali?
Quindi, dato che non ho la possibilita' di farle altrove, faccio
delle domande a chi si occupa dell'opposizione, pensando che
possano essere interessanti, quanto meno per il fatto che sono
nuove, nel senso che non mi pare che in televisione siano mai
state poste, e i pochi che potevano porle sono stati debitamente
licenziati. Voglio solo dirvi che prima ha telefonato Federico
Orlando, il quale ha un grave problema in famiglia, e quindi
non puo' essere qua. Lo ricordo anche perche' Federico Orlando,
proprio dieci anni fa, fu cacciato da Berlusconi, dal Giornale
che aveva contribuito a fondare, insieme a Indro Montanelli,
e fu la prima epurazione di grandi giornalisti che poi Berlusconi
ha proseguito, appuntandosi al petto altre medaglie, come quelle
di Biagi, Santoro eccetera.
Per quanto riguarda la giustizia la prima domanda che mi viene
e' questa: ma davvero nel centro sinistra c'e' ancora quest'idea
del primato della politica o si sono rassegnati al fatto che,
come in tutto il mondo, il primato e' della legge e non della
politica? E che cos'e' la giustizia, qual e' il disegno per
la giustizia, qual e' il ruolo che si assegna alla magistratura
in una societa' come la nostra, che non ha controlli e si ritrova
un capitalismo che utilizza il martello per rompere i computer,
e gli altri strumenti che stanno emergendo dal crac Parmalat?
Cioe': davvero non c'entrano nulla Tangentopoli e Mani Pulite
con quello che sta dilaniando l'Ulivo? Davvero non c'e' bisogno
di una riflessione importante su che cosa e' stata Tangentopoli,
su che cosa e' stata Mani Pulite? Perche', se non ci si mette
d'accordo su che cosa e' stata Tangentopoli e su che cosa e'
stata Mani Pulite, probabilmente non si capisce quello che sta
accadendo.
Ma Tangentopoli che cos'era? Era un complotto dei magistrati?
Mani Pulite e' stata una invasione di campo della magistratura
o era un'opera di pulizia? C'entra qualcosa l'etica nella politica
e negli affari? Interessa a qualcuno l'argomento dell'etica
nella politica e negli affari? Lo dico non per moralismo, ma
perche', mai come in questo periodo, come ai tempi del banco
Ambrosiano, ci si sta rendendo conto che la legalita' non e'
una fissazione dei giustizialisti, ma e' una convenienza dei
cittadini. Io, quando ho sentito dire da Fassino, allora Ministro
della Giustizia, due anni fa, che bisognava depenalizzare i
reati finanziari perche' il carcere va lasciato soltanto per
i reati che destano grave allarme sociale... mi piacerebbe chiedere
a una delle migliaia di persone che hanno perso tutto grazie
a Tanzi e ai suoi complici, se ritiene che il crac Parmalat
desti maggiore allarme sociale di uno scippo, perche' l'idea
di arrestare uno scippatore che ti porta via il portafoglio
con cento euro e di non arrestare uno che ti porta via i risparmi
di tutta una vita forse denota una concezione malata della politica.
Ed e' preoccupante che questa concezione non arrivi soltanto
da Berlusconi, ma arrivi anche da chi dovrebbe opporglisi.
Se queste cose non sono una
fissazione dei girotondini e dei giustizialisti, ma sono delle
esigenze del Paese, allora bisognera', prima di "non farci del
male", e prima di cominciare a "farci del bene", anche farci
alcune domande e porci alcuni problemi di verita'.
Cioe' bisognerebbe anche cominciare a parlare dello scandalo
della Banca del Salento, della scelta che e' stata fatta da
alcuni imprenditori, alla maniera di Colaninno, di operazioni
come la Telecom (non Serbia: Telecom Italia), di una battuta
che Guido Rossi, garante di Liberta' e Giustizia, fece a proposito
di Palazzo Chigi in una certa eta' storica, quando Palazzo Chigi
fu definito "merchant bank dove non si parla inglese" e nella
quale entrarono persone con le pezze al culo e uscirono miliardarie.
Questi problemi ce li dobbiamo porre, perche' altrimenti non
capiamo quello che sta succedendo nel nostro Paese. E poi magari
ci dovremmo domandare se l'uguaglianza di tutti i cittadini
di fronte alla legge e' un valore condiviso o e' un lusso che
non ci possiamo permettere.
E allora domandarci poi, al
di la' della faccenda referendum si'-referendum no (sul Lodo
Maccanico, ndr): perchè al Parlamento Europeo il centrosinistra
ha votato per l'immunita' parlamentare? Perche' Angius ha detto
che e' ora di ripristinarla in quella maniera anche in Italia?
Perche' si e' dialogato sul Lodo, dicendo che se si faceva il
Lodo Maccanico (perche' il lodo si chiama Maccanico, e non Schifani,
visto che l'idea l'ha avuta Maccanico)... se il lodo si faceva
con legge costituzionale, se ne poteva parlare?
E perche' non si parla mai di Mafia?
Di tutte queste cose bisognerebbe domandare conto, proprio perche'
sono domande fondamentali, visto che vogliamo qualcosa di diverso,
altrimenti chi non e' fideisticamente di sinistra non votera'
mai per chi non da' segni di novita' rispetto a questo.
E un altro problema e' quello della candidatura degli inquisiti
e dei condannati. Sara' il caso di darci un codice etico prima
di fare le candidature o ci ritroveremo le liste di nuovo piene
di inquisiti e di condannati, con l'alternativa se votare un
ladro di destra o un ladro di sinistra? Non credo che sia un'alternativa
appassionante per chi dovrebbe andare a votare.
E poi forse e' interessante sapere che lettura si da' del fenomeno
Berlusconi, lo dicevano prima Veltri ed altri: e' soltanto un
brutto governo di destra o sta comportandosi in maniera eversiva
instaurando un regime? E che cosa deve accadere ancora perche'
qualcuno parli di regime? Che cosa aspettiamo per parlare di
regime?
Lo dico perche' in questi giorni mi veniva di riflettere - nel
sentir dire da quelli del Polo: "Dove sono i controlli? I controlli,
i controlli! Chi non ha vigilato se ne deve andare!" - sul fatto
che che il presidente del Consiglio ha un fratello pregiudicato,
il braccio destro Dell'Utri pregiudicato e imputato per mafia,
il braccio sinistro condannato a sedici anni di galera per corruzione
di giudici, e si chiama Previti, e il socio in Sardegna, Carboni,
imputato per l'omicidio di Roberto Calvi.
Ora uno cosi' che dice 'dove sono i controlli?' e' significativo.
Ma che nessuno riporti mai queste banalita' , mentre per mesi
ci siamo sentiti raccontare la favola di Telekom Serbia, e'
inquietante.
E' inquietante che nessuno abbia trovato una parola da dire,
a parte Di Pietro, sulla condanna di Previti a sedici anni per
corruzione dei giudici. Possibile che la politica non debba
dire una parola sul fatto che il braccio destro del Presidente
del Consiglio, con soldi del Presidente del Consiglio, corrompeva
stabilmente dei giudici? Questo e' molto grave, questo denota
una concezione malata della politica, se non si ritiene di dover
affrontare questi argomenti "perche' se no lui fa la vittima".
Vado a concludere e vi racconto un piccolo fatto che e' successo
l'altro giorno: la Consob, come la legge le impone da un anno,
ha comunicato, negli avvisi di Borsa, che il presidente di Mediaset
aveva venduto 900.000 azioni di Mediaset alla vigilia del no
di Ciampi alla legge Gasparri. Quando il no di Ciampi e' arrivato,
il titolo Mediaset ha perso due punti e chi aveva venduto in
anticipo ha guadagnato un bel po': quindi il presidente di Mediaset,
secondo i primi calcoli, ha guadagnato da un miliardo a due
miliardi, scommettendo contro la sua azienda. Questo l'ha detto
la Consob. Lo ha saputo un giornalista di un noto giornale del
Nord, che ha tentato di scriverlo: al mattino il suo pezzo era
lungo settanta righe, al pomeriggio era lungo trenta, alla sera
un suo collega ha telefonato a Mediaset avvertendo che i cattivi
stavano pubblicando trenta righe su questa cosa e il pezzo e'
sparito dalla pagina. Qualche giorno dopo l'ho scritto io sull'Unita',
il pomeriggio sono stato querelato da Confalonieri per avere
pubblicato quello che ha detto la Consob, cioe' quell'istituto
che dovrebbe controllare di piu' eccetera...
Al di la' del fatto personale - non me ne puo' fregar di meno
delle querele di questo signore - mi pongo una domanda: l'azienda
del Presidente del Consiglio ha un presidente che scommette
contro quella azienda il giorno prima che succeda un cataclisma
come quello della mancata firma sulla Gasparri, e nessun giornale
italiano ne parla, e l'unico che potrebbe parlarne cancella
la notizia in seguito a una minaccia preventiva di querela da
parte dell'oggetto della notizia.
Questo non e' un regime o e' un regime? E che cosa aspettiamo
per parlare di un regime? Se tutti i giornali italiani raccontassero
questa storia, hai voglia a fare querele, ma se lo racconta
sempre e soltanto uno o due giornali e' molto piu' facile...
Ci si guarda dietro e non si trova nessuno. Questi sono problemi
di cui si deve occupare anche la politica.
Concludo dicendo un'ultima cosa: se poi si stabilisce che questo
e' un regime, naturalmente poi bisogna fare qualcosa di eclatante.
Mi domando in quale altro paese si potrebbero cacciare personaggi
del calibro di Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti, forse
Deaglio, Massimo Fini e altri, senza che, in pratica, succeda
alcunche', senza che nessuno se ne vada dal posto dove sta,
senza che nessun esponente dell'opposizione si incendi non dico
i capelli, ma almeno il mignolo, per dimostrare che e' un po'
incazzato. Che cosa aspettano per fare qualcosa, per dimostrare
che non ci stanno? Che cos'e' questa Commissione di Vigilanza
dove c'è un presidente dell'opposizione, se non fanno nulla
per dare la gravita' della situazione?
Questi sono i problemi che volevo... domandare. E l'ultima cosa
e' questa: sull'abolizione delle leggi vergogna credo che siamo
tutti d'accordo: bisognera' farcelo mettere per iscritto prima,
in qualche patto con gli Italiani, che abrogheranno la legge
sul falso in bilancio, i condoni, la legge Cirami, la Maccanico,
la legge sulle successioni, la legge sulle rogatorie, perche'
c'e' il sospetto che "visto che Berlusconi ha fatto il lavoro
sporco, poi noi ne approfittiamo", visto che non sta bene cancellare.
Facciamolo mettere per iscritto prima delle elezioni, che le
cancellano tutte.
Ho uno sfizio finale, una mia curiosita': la dico qua perche'
non la posso chiedere in altre sedi. Ma perche' all'opposizione
piacciono cosi' tanto Vespa e Costanzo? Cioe': perche' non lasciare
qualche sedia vuota in Rai, per dimostrare la gravita' di quello
che sta succedendo? Lo dico perche' quando vedo i leader del
centro sinistra che si fanno prendere in giro nei programmi
di Vespa e Costanzo mi viene in mente per un attimo: ma saranno
questi quelli che devono prendere il posto di Berlusconi?
Questa domanda e' drammatica perche' poi ti passa la voglia
di fare qualcosa per accelerare la caduta di Berlusconi. E'
un pensiero cattivissimo che dura un istante, perche' poi uno
pensa a Previti e gli viene immediatamente la voglia di vederlo
cadere. Pero', se ci aiutassero a non pensarle piu' queste cose,
non sarebbe male".
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